Cinema e Ambiente – Anche quest’anno è stato davvero emozionante poter tornare tutti insieme a godere delle proiezioni all’aperto nella cornice dell’Arena Mazzini di Avezzano. Nel grande abbraccio collettivo che ci ha riuniti sotto una magnifica Luna, abbiamo avuto il piacere di ospitare la regista ucraina 𝗔𝗻𝗱𝗿𝗲𝗮 𝗢𝗱𝗲𝘇𝘆𝗻𝘀𝗸𝗮, autrice del documentario 𝗥𝗲𝘁𝘂𝗿𝗻 𝗦𝗮𝘀𝘆𝗸 𝘁𝗼 𝘁𝗵𝗲 𝗦𝗲𝗮 proiettato ieri sera in anteprima italiana.
Documentario intenso e asciutto insieme, partendo dalle immagini aeree del territorio, che porta al centro del suo lavoro le tragiche vicende di questa nazione. I sovietici ambiscono a “vincere” contro l’America e il suo strapotere e uno dei campi in cui pensano di poter eccellere è quello agricolo, l’Ucraina può essere il mezzo attraverso cui arrivare al successo. Il governo realizza una diga per chiudere la connessione con il mare, svuotando la foce dall’acqua salata per riempirlo con quella dolce proveniente dal fiume. Si vuole addomesticare la natura, indirizzarla. L’operazione ha come obiettivo quello sfruttare la terra fertile senza tenere conto delle conseguenze di questo gesto.
Odezynska compone anche un quadro commovente dell’attaccamento delle persone a quel luogo, riportando parole dette da diversi abitanti della zona che ricordano i tempi passati. In maniera rigorosa la regista ricostruisce quegli anni difficili e ingiusti riportando le parole di chi quella terra l’ha conosciuta prima e dopo, di chi ha studiato, analizzato le acque, di chi ha combattuto per chi ancora c’è e per chi non c’è più ma anche per quella natura una volta incontaminata ora violata e ferita a morte. “Sasyk era eterno”.
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