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#CinemaeAmbienteAvezzano

Arianna Rodriguez, la giovane produttrice di Built Lands

Siamo giunti all’ultimo appuntamento con le interviste ai registi e ai collaboratori che sono stati ospiti durante l’edizione 2021 di Cinema e Ambiente Avezzano. Per questo appuntamento conclusivo abbiamo intervistato Arianna Rodriguez, produttrice di “Built Lands”, lungometraggio diretto da Arturo Dueñas Herrero. Il film è in concorso nella sezione “Il Respiro della Terra” e racconta di come Félix Cuadrado Lomas sia la sola persona rimasta in un piccolo villaggio della Spagna più profonda, dopo che negli anni ’60 un gruppo di artisti decise di stabilirsi lì. L’artista, infatti, ha preso questa decisione per continuare a rispecchiare e raffigurare il paesaggio che lo circonda ossia le terre costruite da coloro che le lavorano. Arianna ci ha raggiunto ad Avezzano e ci ha raccontato della sua esperienza all’edizione di quest’anno del festival Cinema e Ambiente, la prima a cui ha partecipato, anche sentitamente, e che ci ha detto essere risultata fondamentale nella sua conoscenza dell’audiovisivo.

Ciao Arianna! Quali sono state le tue impressioni sul festival?

È stato il primo festival di cinema a cui ho assistito ed è stata l’esperienza più interessante e bella che ho fatto perché c’era un’ottima organizzazione e i film che hanno presentato erano molto interessanti. È stato bello anche e soprattutto perché è stata l’opportunità per un film spagnolo che parla proprio del paesaggio, della storia, della gente e che riguarda la natura e l’ambiente di essere proiettato. E quindi avere questa opportunità di mostrare alla gente italiana, a gente di Avezzano, che ci sono persone e artisti in Spagna che si preoccupano molto di alcuni aspetti come, per esempio, restare e prendersi cura del posto, della terra dove si vive, è stato davvero emozionante. Il nostro cortometraggio parla proprio di questo, di come nel passato c’è stato un abbandono, c’è stato un passaggio per i paesini della Spagna alla fine degli anni ‘70/inizio anni ’80 dall’essere pieni all’essere vuoti e quindi volevamo anche mostrare come ci sono persone, ci sono artisti come lo è stato Félix Cuadrado Lomas che vogliono raccontare attraverso l’arte e la pittura la loro terra e loro connessione più profonda con essa.

Quando ti rincontrerai con il regista quali sensazioni gli riporterai riguardo quello che hai vissuto nei giorni del festival?

Le mie sensazioni saranno molto positive. Gli spiegherò come c’è proprio un mondo a parte del cinema in Italia che si incentra su un tema così importante per la nostra società che è l’ambiente e gli racconterò anche come tanto il nostro film quanto gli altri hanno lo stesso pensiero, la stessa volontà di cambiare, di portare qualche cambiamento attraverso i film e il cinema. È stata un’esperienza unica che ricorderò per sempre.

Qual è, secondo te, l’importanza di un festival di questo genere?

L’importanza di un festival di questo genere è quella di comunicare un malessere sociale e avere questi tipi di festival in un paese come l’Italia o come la Spagna mostra che c’è gente che ha una preoccupazione grande per una parte importante della nostra vita che è l’ambiente. Quindi se abbiamo un’opportunità di mostrare, di lasciare un messaggio attraverso l’audiovisivo, possiamo creare delle attività come quella di un festival che si incentra proprio su questo, e alla fine un evento del genere aiuta anche il posto, nel senso che mette a conoscenza che questo posto, l’Abruzzo, Avezzano, esiste e in qualche senso si è svegliato ed è cosciente di questa problematica mondiale.

Qual è, secondo te, il ruolo del cinema e come si lega con l’ambiente?

Penso che a volte sia importante la forma di comunicare e creare una forma più semplice e facile possibile per far arrivare un messaggio ad ogni persona che fa parte del paese e che, ovviamente, fa parte del mondo, fargli conoscere diverse realtà e diversi modi di fare le cose. Per esempio, ci possono essere diversi modi di piantare gli alberi e, in un’ottica più grande, si può far conoscere ciò attraverso il cinema perché è uno strumento di comunicazione potentissimo che noi abbiamo e di cui ci serviamo per mostrare una rarità che per colpa dell’eccesso di tecnologia, per colpa dell’eccesso di conoscenza o di mal interpretazione della comunicazione non arriva bene come davvero è. Molte volte questa rapidità dei social media o di diversi media di comunicazione non ci lascia pensare a quello che è importante, come può essere la tematica ambientale. Questo problema deve arrivare in forma reale e ciò si può fare attraverso il film, attraverso la comunicazione audiovisiva.

Salutiamo Arianna e la ringraziamo per averci dato l’opportunità di conoscere e far vedere come ci sono persone che vivono il cinema e l’ambiente in maniera così sentita e di capire che esiste una connessione tra paesi proprio grazie al cinema e questa è, forse, la cosa più bella.

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