Finalmente è nata la bioplastica a base di avocado. Mentre cannucce di plastica e posate usa e getta cadono piano piano in disgrazia, bandite a causa dei danni ambientali provocati dalla plastica, una società con sede in Messico ha trovato un’interessante alternativa a questo materiale ancora troppo utilizzato: ad essere trasformati in bioplastica sono questa volta i semi di avocado!
A farlo per prima è stata l’azienda Biofase, che produce posate e cannucce biodegradabili ricavate appunto dai semi di avocado utilizzando un processo le cui origini risalgono al 2012 quando Scott Mungía, l’ideatore, era un semplice studente di ingegneria chimica che pensava a come poter contribuire a risolvere i problemi di inquinamento ambientale.
Il giovane talentuoso si è messo alla ricerca di una fonte affidabile di plastica biodegradabile: dopo aver provato a realizzarla senza successo con altre materie prime, come mango e semi di mamey sapote (l’albicocca dei Caraibi), sperimentò la possibilità di utilizzare i semi di avocado. Da quel momento è servito un anno e mezzo di ricerca per trovare un metodo efficace per estrarre dai semi un composto molecolare in modo da ottenere un biopolimero, modellabile in qualsiasi forma si desideri. Grazie a questo innovativo processo si è potuta fondare una vera e propria industria con 14 dipendenti che ad oggi produce 700 tonnellate di bioplastica al mese. Inizialmente, un primo impianto per la produzione di resine plastiche ecofriendly e biodegradabili al 100% è stato installato a Morelia, successivamente nel 2016 è nato un secondo impianto dove si producono le posate e a febbraio di quest’anno sono state aggiunte anche le cannucce. Così, è finalmente nata la bioplastica a base di avocado i cui prodotti degradano dopo 240 giorni di esposizione agli elementi atmosferici o piantati nel terreno, mentre i loro equivalenti a base di combustibili fossili possono impiegare più di un secolo.