Esattamente una settimana fa Banksy , il famoso graffiti-artist di Bristol di cui ancora non si conosce l’identità, ha regalato al mondo la sua ultima provocazione artistica.
Il suo lavoro “natalizio” è apparso sul muro di un garage nella cittadina di Port Talbot, in Galles: un bambino in tenuta invernale con slitta al seguito, rivolge occhi e bocca all’insù per assaggiare la neve che cade dal cielo, una scena che sembra catapultarci nella più suggestiva e tradizionale atmosfera natalizia, ma basta girare l’angolo per capire che nulla è come sembra. Sulla parete attigua Banksy ritrae un cassonetto della spazzatura che brucia e una fitta nube di fumo costellata da piccoli fiocchi di cenere. Quella che al primo sguardo può sembrare candida neve, dunque, è in realtà tutt’altro.
Con questa sua nuova opera, l’artista affronta una tematica ambientale molto importante per i 30 mila abitanti di Port Talbot: la città è infatti rinomata per le sue acciaierie, ma anche per essere uno dei luoghi più inquinati dell’intero Regno Unito. Lo scorso luglio le case e le automobili di tutti i quartieri limitrofi furono ricoperte da una copiosa pioggia di polvere nera.
Il video pubblicato sul profilo Instagram di Bansky veicola e confeziona con un fiocco di “neve” amaro un potente messaggio di critica nei confronti di quel sistema che, per continuare a produrre, non esita a mettere a rischio la salute dei cittadini.